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Maria
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NOVENA NEL SANTUARIO
DELLA CONSOLATA - TORINO
MARIA MADRE DEI CONSACRATI -
Animatore: d. Sabino FRIGATO sdb,
Vicario episcopale per la Vita Consacrata
VENERDI' 19 giugno 2015. / 9° giorno
Atti 1,6-14; Lc 8,19-21
MARIA NEL CENACOLO
Abbiamo iniziato la novena della Vergine consolata e consolatrice presentando
Maria, la consacrata in assoluto e per questo la "Madre dei consacrati
e delle consacrate".
Vorrei concludere questo cammino percorso all'insegna della Vita consacrata,
con Maria nel Cenacolo in attesa della Pentecoste.
Da notare che nel Cenacolo, Maria non parla. Neppure dopo la Pentecoste.
E tuttavia la sua presenza silenziosa è tutt'altro che muta,
insignificante.
Perché questa presenza silenziosa tra gli apostoli, proprio alla
nascita della Chiesa? Da notare che nel Cenacolo c'erano anche alcune
donne. Questa prima comunità cosa può comunicare a noi,
oggi? Fondamentalmente tre messaggi.
1. Partiamo da noi consacrati di vita attiva, come si dice.
Cioè siamo gente che non ha paura di lavorare, anche molto. E
ognuno secondo il proprio carisma.
Maria, le donne e gli apostoli riuniti in preghiera cos'hanno da dirci?
La cosa più ovvia, oserei dire, ma ovvia sempre non è:
l'azione missionaria, l'impegno pastorale ha bisogno di Spirito santo.
Dice un tale:
"Non si va con frutto in piazza a predicare, senza passare prima
per il Cenacolo ed essere rivestiti di potenza dall'alto".
Sono cose che sappiamo. E tuttavia, non di rado ci affidiamo molto di
più ai nostri progetti pastorali, alle nostre capacità
organizzative che alla preghiera. E gli esempi non mancano. Però
capita questo: certamente preghiamo, ma per chiedere al Signore che
le nostre iniziative abbiano successo.
E' stato detto con profonda verità (metropolita Ignazio di Laodicea)
che: "senza lo Spirito santo,
- Dio è lontano e il Cristo resta nel passato
- Il Vangelo è lettera morta e la Chiesa una semplice organizzazione
- L'autorità una dominazione e la missione una propaganda
- Il culto una evocazione e l'agire cristiano una morale
Invece con lo Spirito:
- Il cosmo è sollevato e geme nel parto del Regno
- L'uomo lotta contro la carne
- Il Cristo è presente e il Vangelo è potenza di vita
- La Chiesa è segno di comunione trinitaria
- L'autorità è servizio liberatore e la missione è
una Pentecoste
- La liturgia, memoriale e anticipazione e l'agire umano è deificato
Ecco il primo messaggio di chi è nel Cenacolo: la preghiera
precede l'azione e non viceversa, perché il protagonista nella
e della Chiesa è unicamente lo Spirito.
Maria presente nel Cenacolo non è lì solo per amicizia
o solidarietà con gli apostoli ancora spaesati dalla morte e
risurrezione di Gesù. La sua è la presenza della Chiesa
di tutti i tempi. E' l'icona della Chiesa. E alla Chiesa, cioè
a noi, ricorda quanto già detto: prima di predicare, di fare,
di progettare c'è la preghiera.
2. Ok pregare. Ma come era la preghiera nel Cenacolo?
Nel testo degli Atti leggiamo che "tutti questi erano perseveranti
e concordi nella preghiera".
Concordi. Vuol dire che si rivolgevano al Signore Risorto con un solo
cuore, e un'anima sola.
Del resto si può pregare lo Spirito, che è comunione,
senza l'unità dei cuori? Là dove, per qualsiasi motivo
c'è divisione, non c'è spazio per Dio e il suo Spirito.
Non solo, ma pregare in modo concorde, vuol dire che nessuno prega
solo per sé. Non c'è spazio per gli intimismi o per gli
spiritualismi tipo: io e il mio Dio. La preghiera è sempre ecclesiale
anche quella personale.
Sant'Agostino così sintetizza la preghiera con-corde:
"se dunque volete ricevere lo Spirito santo: conservate la carità,
amate la verità, desiderate l'unità".
Oltre che con-corde, la loro era anche una preghiera perseverante.
Questa è la parola più usata nel NT quando si parla di
preghiera.
Come intendere il pregare in modo perseverante? Certamente non possiamo
immaginarci tutto il giorno in Chiesa davanti al Santissimo.
Sempre sant'Agostino ci viene in aiuto affermando che perseverante è
il desiderio di Dio. "Se continuo è il desiderio di Dio,
continua è la preghiera".
In questo senso, il desiderio di Dio non ha bisogno di tempi particolari,
perché può e deve accompagnarci lungo la giornata, nella
stessa attività
Maria ha pregato in modo perseverante, continuo, perché continuo,
incessante era il desiderio di Dio, del suo Figlio Gesù, della
pienezza di vita con Lui. Ecco il messaggio per Chiesa di sempre.
Maria e gli altri nel Cenacolo sono un pro-memoria per noi tutti. Senza
il desiderio che ci avvicina a Dio, si può gridare quanto si
vuole; si possono moltiplicare le preghiere, ma per il Signore siamo
dei muti.
E' il desiderio che tiene accesa la nostra relazione con il Dio della
Vita.
Maria è stata tutta desiderio di Dio nello Spirito per questo
la sua è stata una preghiera incessante.
Se per pregare come comunità si devono fissare dei tempi durante
la giornata, per desiderare Dio con tutto il cuore ogni momento è
buono.
Maria ci guidi e ci aiuti a far crescere in noi il desiderio del Signore
Gesù.
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