MARIA NEI
SECOLI: L'anno Liturgico e
Maria
L'abate Guéranger fu
un esponente di primo piano nel clero francese del '800. Lottò
per la rifondazione dell'abbazia benedettina di Solesmes e, come
appassionato di liturgia, fu un precursore della Riforma Liturgica.
Ha ispirato, con i suoi scritti, la Marialis Cultus di Paolo
VI.
Dopo la sua Risurrezione, Gesù
è apparso a Sua Madre o no? I Vangeli canonici, infatti,
non riportano questa notizia. Molti santi e dottori della Chiesa,
però, sono convinti che la prima apparizione del Risorto
sia stata proprio quella riservata alla Madonna. Tra essi, eccelle
uno scrittore eccelesiastico francese, vissuto nel secolo XIX,
l'abate Prospero Guéranger. Egli porta due argomenti molti
convincenti. Il primo è quello della tradizione, dal momento
che già sant'Ambrogio, nel IV secolo, affermò:
"Maria fu la prima nel vedere e la prima nel credere alla
Risurrezione di Cristo". Il secondo è quello di convenienza
perché era quella un'esigenza del cuore del Figlio. Secondo
le parole dell'abate Guéranger, "la natura e la grazia
richiedevano insieme questo primo incontro, il cui commovente
mistero forma le delizie dell'anima cristiana".
Rifondatore di Solesmes e precursore
in liturgia
Chi è stato, dunque,
questo fine scrittore mariano? È stato un personaggio
insigne nella storia della Chiesa. Dopo essere stato ordinato
sacerdote, volle ripristinare nella sua patria, la Francia, il
glorioso ordine di san Benedetto che era stato arrogantemente
abolito dalla Rivoluzione francese, che, ripetendo ipocritamente
lo slogan "libertà, uguaglianza, fraternità",
aveva compiuto moltissimi misfatti, tra cui il primo genocidio
della storia moderna, in Vandea. Passata la tempesta rivoluzionaria,
Prospero Guéranger riuscì con entusiasmo e dedizione
a rifondare un monastero benedettino a Solesmes, nel 1837, che
presto, con la benedizione del Papa, si sviluppò dando
origine anche ad altre fondazioni. Secondo la più autentica
tradizione benedettina, molta importanza fu data al canto gregoriano
e alla liturgia. Fu proprio l'abate Guéranger, con la
sua opera infaticabile e con le sue monumentali pubblicazioni,
a dare un grande contributo alla nascita di quel movimento liturgico
che, in parte, ha portato alla riforma liturgica avviata dopo
il Concilio Vaticano II.
Appassionato della liturgia, intesa come vita divina comunicata
alle anime attraverso la dignità e la bellezza dei simboli
e delle forme del culto, l'abate Guéranger intuì
che la la teologia e la spiritualità mariana sono in un
certo senso riassunte nell'intero anno liturgico. Per esempio,
secondo il suo pensiero, i sentimenti che Maria custodì
nel suo cuore prima della nascita di Gesù, sono quelli
più appropriati per vivere l'Avvento, il tempo liturgico
in cui le anime cristiane contemplano in attesa la venuta del
Figlio di Dio. L'abate Guéranger penetra nel mistero del
cuore di Maria in attesa applicando passi dell'Antico Testamento
che le si addicono, come un brano del Cantico dei Cantici: "Io
sono sua ed egli è mio, lui che si pasce tra i gigli della
mia verginità, fino a che spunti il giorno della sua nascita
e le ombre del peccato scompaiano".
Per lui il vero 'mese mariano'
è l'Avvento
Molti anni dopo, il Servo di
Dio, il Papa Paolo VI avrebbe sviluppato lo stesso concetto nella
sua lettera Marialis Cultus, nella quale passa in rassegna tutte
le feste mariane dell'anno liturgico e, con un'espressione inizialmente
sorprendente ma teologicamente impeccabile, dichiara che il "mese
mariano" è proprio l'Avvento, definito "tempo
particolarmente adatto per il culto alla Madre del Signore".
Chi ama la liturgia ha quasi sempre una grande sensibilità
per la dottrina sulla Chiesa. Non può essere altrimenti:
la liturgia manifesta la vera natura della Chiesa, il Corpo Mistico
di Cristo, riunito nella lode del Padre. Ed anche il nostro abate
Guéranger non fa eccezione: fu un fedelissimo sostenitore
del primato del Papa e per la vita della Chiesa spese tutte le
sue energie. Alla Chiesa pensò con la sua anima squisitamente
mariana ed enunciò una tesi teologica suggestiva. Prima
che a Pentecoste la Chiesa, ricolma di Spirito Santo, desse inizio
alla sua missione nel mondo, essa era già presente in
modo esemplare in Maria. "Nella sua personalità -
egli scrive -, Maria fu ciò che la Chiesa è stata
poi collettivamente". Ed anche in questo, l'abate Guéranger
è stato profetico: con motivazioni analoghe, il papa Paolo
VI nel 1964 proclamò solennemente, a conclusione della
III sessione del Concilio Vaticano II, Maria "Madre della
Chiesa".
Roberto Spataro - spataro.rivista@ausiliatrice.net
"Prima di Maria la natura
umana perfezionata dalla grazia non aveva mai offerto a Dio un
oggetto di possesso così degno di lui. Egli trovò
in lei la fede più viva, la speranza più ferma,
l'amore più ardente". (Abate Prospero Guéranger)
Ripercorrendo, infatti, la
storia del culto cristiano, si nota che sia in Oriente, sia in
Occidente le espressioni più alte e più limpide
della pietà verso la Beata Vergine sono fiorite nell'ambito
della Liturgia o in essa sono state incorporate. (Paolo VI, Marialis
Cultus)