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MARIA AUSILIATRICE
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RMA Archivio 2016
MISSIONI DB | Migrante: Ogni giorno 11 vittime Prosegue la campagna di Missioni Don Bosco e Vis contro la Tratta. L'impegno dei Salesiani per informare chi fugge dalla povertà dei rischi del viaggio e per contrastare l'emigrazione valorizzando le risorse locali con progetti e interventi educativi. Poco più di un anno fa Missioni
Don Bosco e e VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo raccoglievano
l'appello di Papa Francesco perché la comunità internazionale
superi l'indifferenza globale di fronte alle stragi di cui sono vittime
i migranti e lanciavano la campagna Stop Tratta. Campagna di sensibilizzazione,
ma - nello spirito salesiano anche di educazione - affinché da
un lato si annullino il più possibile i pregiudizi verso i migranti
e dall'altro si possano aiutare concretamente le migliaia di persone
che rischiano la vita per scappare a povertà, guerre, fame. Ecco
dunque che se l'obiettivo è arginare l'abbandono delle proprie
terre la campagna mira a informare chi decide di partire sui gravi rischi
che affronterà durante il viaggio e ad offrire opportunità
affinché chi vuole restare abbia opportunità concrete,
attraverso progetti di sviluppo specifici, per migliorare le condizioni
di vita proprie e della propria famiglia. Un nuovo documentario e la mostra fotografica di Riccardo Lorenzi I progetti sono fondamentali, ma anche l'impatto visivo, l'impatto emotivo che chiarisce il significato della parola tratta e per questo Missioni Don Bosco ha investito su un documentario: "La tratta dei Migranti" che viene utilizzato come strumento didattico nei laboratori con le scuole. Uno strumento che ad ottobre a Valdocco è stato abbinato alla mostra fotografica di Riccardo Lorenzi "Il mare negli occhi" in cui nuovamente l'impatto visivo è forte. Il fotografo nel 2014, accompagnato dalle mamme di Lampedusa, ha ritratto gli isolani nei suoi scatti. Fotografie che raccontano di un'altra isola rispetto alle cronache, dove nonostante le difficoltà di vivere a più di 200 chilometri dalla terraferma gli abitanti hanno voluto applicare la "legge del mare", che impone di non abbandonare chi ha bisogno d'aiuto, dando accoglienza ai migranti. L'unica speranza è sopravvivere Messaggi forti non per urtare la sensibilità,
ma per veicolare più efficacemente possibile il messaggio, il
dolore, che tanti salesiani entrati in relazione con persone che sono
fuggite dal loro paese, o con i loro parenti, hanno recepito. "Un
viaggio di giorni - scrivono dall'Etiopia - trattati come animali, con
poca acqua e poco cibo, dove l'unica speranza è sopravvivere.
Poche sono le donne che partono dall'Etiopia, ma molte dall'Eritrea,
vista la situazione interna, e vengono abusate dall'inizio alla fine
del viaggio. Ecco perché arrivano sui barconi con bambini e senza
un padre, oppure sono incinte o partoriscono in viaggio. Il viaggio
per loro è davvero terrificante. In Libia c'è una specie
di prigione ad attendere le persone che vogliono attraversare il Mediterraneo,
da cui o si esce prendendo un barcone o si viene uccisi". Federica BELLO : redazione.rivista@ausiliatrice.net RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2016 - 6 | HOME | LITURGIA DOMENICA | Archivo RIVISTA MARIA AUSILIATRICE | INFO SALESIANI DB VALDOCCO |
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