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RMA Archivio 2016
CHIESA
E CHIESE? | iL DIAVOLO e l'acqua
santa: a che servono le chiese?
A che servono le chiese?
(Continua dai numeri scorsi
Una signora
semplice e un uomo elegante stanno discutendo mentre sono sull'autobus).
La signora estrae un cellulare dalla borsa.
- "Ne ha uno anche lei
di questi cosi?".
L'uomo sorride: "di queste
diavolerie? Certo, mi piacciono
molto. Creano una bella campana di solitudine con l'illusione di farci
comunicare con gli altri
Un sogno per chi, come me, evita i veri
contatti umani
".
- "Lei mi mette i brividi, a volte, comunque
se ne ha uno,
ogni tanto lo userà per fare la cosa per cui sono stati costruiti
anche se nessuno li usa appunto per fare questo
".
- "Cioè?".
- "Telefonare
".
- "Ah, già
con questi cosi si può anche telefonare
".
- "Vede, la preghiera personale è una bella telefonata con
Dio
e come le telefonate ha tutti i pregi e i difetti della cosa".
- "L'Altissimo le addebita la chiamata" - sghignazza l'uomo
mentre la donna lo guarda immobile dimostrando di non apprezzare le
battute idiote.
- "La linea può non essere sicura, può anche cadere,
non si comprende a fondo l'altro perché non te lo ritrovi davanti:
ad esempio non si ha l'espressione dei suoi occhi di fronte. Sono facili
gli equivoci. Ogni tanto non
c'è campo
e l'altro
sembra irraggiungibile
".
- "E quindi?" - chiede l'uomo ridiventato serio e attento.
- "E quindi non è il sistema massimo di comunicazione con
il Cielo, anche se è pratico e immediato: sei nella tua camera
e apri il cuore. E il Padre è in ascolto. Ottimo, ma non ottimo
insieme".
- "Questo non mi spiega ancora perché dovrei andare a perdere
tempo in un chiesa
".
- "Perché parlare con Dio nella propria stanza equivale
a
telefonargli. Ma andando in chiesa vuol dire andarlo a trovare
a casa. Lo si incontra faccia a faccia, lo si guarda negli occhi. Per
noi cattolici, nell'Ostia Santa
è pure possibile toccarlo
mangiarlo
e non faccia battute su questo
".
L'uomo sta pensando e non pare intento a lanciarsi in nuovi spettacoli
umoristici.
- "Quindi lei mi dice che è tutta questione di più
concentrazione
".
- "Oh no" - reagisce stizzita la donna - "si tratta di
non parlare solo noi ma di percepire concretamente il Signore che ci
risponde. Con la lettura di brani di Vangelo durante le funzioni, le
intuizioni di qualche prete che fa da spalla al Vangelo senza schiacciarlo
con il suo pedante intellettualismo, con il dono di grazia che sono
i sacramenti, veri gesti del Signore sull'uomo che consacra, benedice,
assolve, unisce
È essere accolti in casa dal proprio Padre
e ricevere tutte le sue attenzioni di ospitalità e i doni che
sono stati preparati per noi. Con tutto il rispetto, ma questo vale
più di mille telefonate".
L'uomo rimane in silenzio e pare che anche tutto il mezzo pubblico non
emetta fiato o rumore alcuno. La signora ha parlato con un tono più
convincente del significato delle sue stesse parole: per lei non sono
nozioni di catechismo, si vede che è entusiasta del suo andare
a messa, del tempo che passa dentro le mura consacrate.
- "Ma non è così per tutti, no? Quanti di voi durante
la Messa si sentono come in prigione e non aspettano altro che il segnale
di libera uscita?".
Per la prima volta l'uomo si è rivolto a tutti i passeggeri del
mezzo. E la sua, più che una domanda, sembra una sottile persuasione.
Quasi ipnotizzati gli altri dapprima annuiscono complici poi qualcuno
comincia ad esprimere ad alta voce il suo dissenso: una noia, prediche
insopportabili e poi tutti quegli sguardi, persone che vengono in chiesa
solo per giudicare gli altri
ipocrisie dichiarate di gente che
dovrebbe confessarsi in caserma dai carabinieri più che dal prete
in bella mostra
La donna si alza di scatto ed estrae dalla solita borsa una boccetta
di acqua. Ne versa nell'aria alcune gocce tracciando un segno della
croce. I passeggeri scuotono il capo come risvegliandosi da uno stato
di soprappensiero e riprendono il loro chiacchiericcio o ascolto di
musica. La donna si gira verso l'uomo mostrando la boccetta in tono
minaccioso.
L'uomo retrocede ma il suo sguardo diventa pieno di disgusto, non certo
di paura.
- "Vediamo di capirci" - risponde la donna solo all'uomo ma
ad un tono di voce sufficiente perché anche gli altri possano
tornare a sentirla - "tutte queste cose ci sono, è vero.
Come è vero che con la macchina si possa fare un incidente. Ma
non è perché uno ha bocciato che ci mettiamo a chiudere
le strade o a bruciare le macchine. La Chiesa funziona come casa del
Padre se viene usata per questo. Tutti d'accordo su questo?"
Di nuovo nessuno sembra fiatare ma questa volta l'attenzione è
totale.
- "Sono soddisfatta, allora" - conclude la donna rimettendo
l'acqua santa in borsa e risedendosi con aria compiaciuta. (continua)
Diego GOSO :
redazione.rivista@ausiliatrice.net
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