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MARIA AUSILIATRICE
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RMA Archivio 2017
Il
professore dell'"amico degli ultimi"
Don Cojazzi insegnante di letteratura e di spiritualità di Pier Giorgio FRASSATI Presto sarà canonizzato, presto sarà santo. Pier Giorgio Frassati in soli ventiquattro anni è riuscito a far camminare insieme mondi contrapposti: figlio della borghesia piemontese, ha saputo indossare, come tutti, i panni di ogni giorno. La sua era una carità spontanea, continua, che lo spingeva ad occuparsi di chiunque, senza distinzioni. Fu un salesiano a lasciare da subito una traccia ferma nella vita del figlio del proprietario e direttore del quotidiano laico di Torino, poi senatore e ambasciatore a Berlino: è don Antonio Cojazzi, il primo ad averlo visto santo, il primo ad averlo seguito nei timidi ed incerti passi, il primo a scrivere di lui facendolo conoscere in tutto il mondo, il primo ad avvicinare Pier Giorgio a Maria Ausiliatrice facendo della Basilica uno dei luoghi "frassatiani", com'è scritto nel bel libro di don Primo Soldi L'amico degli ultimi edito dalla Elledici. Pier Giorgio, uno di noi "Nel novembre 1910 - si legge nei
memoriali di don Cojazzi - fui chiamato dal mio Superiore maggiore,
don Albera, a recarmi quotidianamente a tenere lezioni di latino nella
casa del senatore Frassati. Feci scuola così a Pier Giorgio e
alla sorella Luciana, che frequentavano la ginnasiale al "D'Azeglio".
Vi andai per tre anni consecutivi. In seguito ebbi rapporti frequenti
con il giovane e con la sua famiglia, negli anni in cui frequentava
il liceo e il Politecnico". Chi era don Antonio Friulano di origine, salesiano come i
fratelli Enrico e Francesco, don Cojazzi fu per oltre quarant'anni docente
e poi preside del Liceo Valsalice. "Sapeva incantare" ricorda
chi lo ha conosciuto. Brillante conferenziere, nei primi anni del secolo
scorso sentì presto di dover farsi divulgatore con la penna:
cominciò con un libriccino dal titolo Don Bosco diceva così
cui seguiranno più di sessanta volumi. Vivere, non vivacchiare Quando Pier Giorgio si ammala, a 24 anni,
non se ne accorge nessuno o quasi: poliomelite fulminante. Per dirgli
addio, il 4 luglio 1925, si muove l'intera città. Andrea Caglieris redazione.rivista@ausiliatrice.net RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2017 - 2 | HOME | LITURGIA DOMENICA | Archivo RIVISTA MARIA AUSILIATRICE | INFO SALESIANI DB VALDOCCO | |
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